Dicono di me

Prof. Giuseppe Maci, critico d'Arte:

"Artista appassionato e originale, Giovanni Cappelletti rielabora stili e tendenze contemporanee secondo una linea d'avanguardia che diventa espressione dell'estro creativo.

Nell'opera "Facebook" l'utilizzo di materiali poveri comea il legno e il plexiglass è evidenziato da tanti puntini rinchiusi in tanti quadrati ma nello stesso tempo uniti otticamente dal colore. L'opera assume quasi un simbolismo materico di come l'uomo rinchiuso nei social network si sente libero e vicino ma nello stesso tempo isolato e prigioniero. Spruzzi di colore infine donano all'opera quel movimento, quasi materico, dell'ombra bianca delle stecchette che ripercorrono l'intera opera. Il tutto costituisce un felice esempio di come l'arte espressiva possa anche essere altamente simbolica.

Giovanni Cappelletti, in conclusione, rappresenta una realtà cibernetica, una realtà inerme e fredda, ma allo stesso tempo dona vita alle sue opere attraverso una commistione di materiali e di tecniche. Le sue opere posseggono perciò un'energia vitale che l'immediato realismo non sminuisce affatto, ma al contrario la sottolinea con vigore espressivo".

Emanuela Di Stefano, pittrice e critico d'Arte:

“L'opera di Giovanni Cappelletti ci da la possibilità di immergerci nella nostra realtà energetica. Spesso soffermiamo il nostro sguardo su elementi che consideriamo familiari, poiché sono rassicuranti e generano in noi sensazioni oggettive.

Ma come spesso accade, la nostra coscienza ha la necessità di andare oltre la conoscenza 'pratica' per giungere ad una nuova chiave di lettura... concetto che l'artista ha espresso apertamente, utilizzando indubbi elementi 'primordiali' e analizzando il concetto innovativo del senso dello spazio.

Osservando il suo lavoro "P. di V.", con cui è possibile comunicare ed interagire anche senza muoversi, ci rendiamo conto dell'effettiva dimensione dello spazio/tempo, puntualmente rielaborato nel nostro cervello, che ricostruisce la prospettiva tridimensionale”.


Prof. Giuseppe Maci, critico d'Arte:

"Giovanni Cappelletti è un artista che con la sua sensibilità poetica rappresenta tutto il suo genio creativo, tanto che spesso la pittura si mescola alla scultura, creando delle sensazionali composizioni che incantano e stupiscono lo spettatore. A volte, nelle sue opere s'incrociano e si confondono l'una nell'altra le forme in una sublime rielaborazione del suo sentire. Le sue opere pittoriche e scultoree sono tutte rappresentazione di oniriche visioni.

Il loro comune denominatore è la voglia di sperimentare, di giocare con le tecniche, di plasmarle secondo l'impulso ed il messaggio che ognuna è destinata a trasmettere. L'artista utilizza spesso elementi di arte figurativa e componenti reali, che vengono magistralmente stilizzati, dando vita a formr nuove che evidenziano tutta la loro naturale espressione artistica.

Basti pensare all'opera "Madonna", un bassorilievo scolpito su gesso refrattario, opera in cui le forme vengono rielaborate, l'immagine stessa viene stravolta. Tutto questo non disturba l'osservatore che viene anzi catturato da gioco di luci e di ombre che evidenziano l'immagine tutta, creando materia nuova, rivisitata, fatta rinascere in un urlo disperato per la perdita di un figlio, l'urlo di una madre, che sola può percepirne il dolore immenso".